Sono le persone con cittadinanza straniera che, al pari degli individui con cittadinanza italiana, sono iscritte nelle anagrafi comunali. Secondo il Rapporto ISMU 2008, il 93% della popolazione straniera regolare è iscritta in anagrafe. I dati sui residenti stranieri comprendono sia gli immigrati sia i figli nati in Italia da genitori stranieri.
Ogni qual volta un nuovo censimento certifica la popolazione legale del Paese, l'Istat provvede a "correggere" e "ricostruire" la popolazione del decennio precedente. Ad esempio, al 9 ottobre 2011 sono stati censiti 59 milioni 433 mila residenti ma nello stesso istante la popolazione calcolata dall'Istat di fonte anagrafica ne contabilizzava 60 milioni 785 mila, per una differenza pari a 1 milione 352 mila (2,3%). Per popolazione calcolata dall'Istat di fonte anagrafica s'intende quella rilevata con l'indagine "Movimento e calcolo della popolazione residente" che si determina annualmente per ciascun comune, aggiornando il dato di popolazione rilevato all'ultimo censimento con le poste demografiche correnti (nascite, decessi, iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza). Come fa notare l'istituto statistico, alla base di tale differenza fra le due fonti (censuaria e anagrafica) concorrono generalmente due fattori: errori di copertura censuaria e problemi di varia natura ed entità che possono essere emersi nella tenuta delle anagrafi nel decennio intercensuario (ad esempio, mancate cancellazioni anagrafiche per l'estero da parte dei cittadini stranieri).
E' la differenza tra le iscrizioni da altri comuni e dall’estero e le cancellazioni per altri comuni e per l’estero (Fonte: Istat).
E' la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni da/per l’estero (Fonte: Istat).
E' la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni da/per altro comune (Fonte: Istat).
